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Chieti, Velocizzazione della linea ferroviaria Roma-Pescara, i Comuni di Chieti e San Giovanni Teatino pensano alla variante anche al lotto zero

Comune di Chieti, ultime dal sito web istituzionale:

Chieti, 28 luglio
2022 – Conferenza stampa congiunta fra i Comuni di Chieti e quello di San
Giovanni Teatino, principalmente interessati dal progetto del lotto zero della
velocizzazione della rete ferroviaria Roma-Pescara – viene evidenziato sul sito web. In Comune a Chieti i sindaci
Diego Ferrara e di San Giovanni Teatino, Giorgio Di Clemente, il presidente del
Consiglio comunale di Chieti, Luigi Febo, il presidente della Commissione
consiliare sul progetto, Vincenzo Ginefra, l’assessore alla Mobilità del comune
di San Giovanni Teatino Paolo Cacciagrano – recita il testo pubblicato online.

 

“Riparte la
discussione sulla ferrovia e riparte dal lotto zero, su cui sta per aprirsi il
dibattito pubblico con RFI – illustra il presidente Luigi Febo – Il lavoro
dei Comuni interessati può passare ora a una sezione del progetto svincolata
dai tempi e dalle procedure previste per il lotto 1 e 2 incardinate al PNRR, ma
procererà in piena sinergia, onorando anche su questa tranche il patto unitario
con cui ci siamo uniti e che prevede come riferimento un unico progetto capace
di comprendere gli interessi di tutti vista anche la somiglianza dei territori e
le comuni esigenze di salvaguardia degli stessi – Il progetto è utile e da fare
al più presto, ma nel rispetto dei territori – I nostri uffici sono al lavoro
sul progetto in variante rispetto all’elaborato al momento principale – si apprende dalla nota stampa. San
Giovanni Teatino ha già dato mandato a un esperto universitario, appena approveremo
il bilancio lo faremo anche noi per dare supporto tecnico alle nostre proposte”.

 

“Agli atti della
nostra conferenza resta l’unione fra istituzioni – afferma il sindaco Diego
Ferrara – che non sono contrarie alla finalità che è insita nella
velocizzazione della linea, un’occasione imperdibile per i nostri territori, a
servizio di tutti i paesi che gravitano in quest’area, nonché per tutti gli
insediamenti di tipo commerciale ed economico – Lo ribadisco a scanso di
equivoci, noi vogliamo tutelare i nostri Comuni, ma con l’idea di non mandare a
monte il progetto, bensì risolvendo tecnicamente e con il buon senso ogni occasione
di contrasto – riporta testualmente l’articolo online. La ferrovia è un’occasione di sviluppo, lo sa bene l’Abruzzo e
questa linea nata 150 fa e decollata grazie al suo valore aggiunto, non può
essere un problema per gli insediamenti e l’ambiente dove passa, perché realizzata
con fondi pubblici che devono essere impiegati al meglio – aggiunge testualmente l’articolo online. Il treno non è solo
un mezzo di trasporto, ma un vettore di economia con le alternative che
proponiamo saremo accanto a Italfer che deve progettare e RFI che deve
realizzare un’infrastruttura davvero utile e motore di sviluppo”.

 

“Il nostro
intento è dire alla città e a RFI che la proposta così com’è, è “improponibile”
– così il sindaco di San Giovanni teatino, Giorgio Di Clemente – L’attuale
stesura ci spinge a considerare scellerato tale progetto, perché noi abbiamo
già dai primi anni 2000 iniziato una battaglia alternativa alla distruzione del
territorio, perché questo accade con le idee attuali su tracciato e sottopassi.
Il raddoppio ben venga con il progresso che comporta, ma senza danni al
territorio – riporta testualmente l’articolo online. Nel 2016 abbiamo inserito nel PRG l’interramento di un tratto della
ferrovia che bisogna solo allungare di almeno 800 metri e già allora ci eravamo
predisposti per farlo, affinché non dovessimo distruggere la storia e la
funzione del nostro Corso Italia, l’arteria principale della nostra cittadina – si legge sul sito web ufficiale.
La ferrovia è arrivata dopo le case e per noi il Corso è una via indispensabile
e di connessione a tutta la mobilità cittadina – Nel 2018 abbiamo portato avanti
un’altra battaglia in Consiglio e in presenza della Regione, ribadendo già da
allora queste necessità e la possibilità dell’interramento come soluzione,
peraltro accolta da RFI, tanto che venne incaricato uno studio tecnico di San Benedetto
del Tronto per progettare la possibilità dell’interramento – recita il testo pubblicato online. Dopo 4 anni il
progresso è andato avanti, ma quell’opzione è diventata impossibile – si legge nella nota ufficiale pubblicata online sul sito web istituzionale. Non
comprendiamo il perché, ma ribadiamo, insieme, la necessità di cambiare le criticità
dell’attuale stesura – si apprende dal portale web ufficiale. Parliamo di un progetto che è ancora un preliminare, non
ha la fattibilità, pieno di errori, per questo va subito cambiato: noi proponiamo
un interramento giusto o alternative possibili che non snaturino la nostra
conformazione cittadina – Uniti possiamo ottenere una possibilità e uniti
resteremo, visto che non è un problema economico a frenare i cambiamenti – precisa il comunicato. Le
mancanze sono madornali: non hanno tenuto in considerazione il nostro PRG e
nemmeno la morfologia del territorio e delle infrastrutture, visto che l’elaborato
interpreta male anche l’ubicazione dell’aeroporto civile – recita la nota online sul portale web ufficiale. Mi appello alla
politica, sosteneteci – Siamo pronti a rinunciare alla stazione prevista dal
progetto, ma salviamo il territorio”.

 

“Abbiamo posto
diverse istanze, fra cui un forte diniego con documenti tecnici e delibere
comunali sul lotto 1 e non ci siamo fermati e con la Commissione che io
presiedo siamo andati avanti – così il presidente dell’organismo consiliare, Vincenzo
Ginefra – Partiamo dall’idea che il progetto è sbagliato, fatto velocemente
per via dei finanziamenti, ma con tante criticità e una portata distruttiva per
la residenzialità e l’ambiente, persino per le macerie di risulta che si
creerebbero durante il percorso – aggiunge testualmente l’articolo online. Il progresso deve andare avanti, ma i costi e
i benefici sono fondamentali – precisa il comunicato. Ci sono già idee messe nero su bianco dai tecnici
di San Giovanni Teatino sull’interramento parziale del tracciato, capaci di
evitare i problemi di demolizione che accompagnano l’attuale stesura – si legge sul sito web ufficiale. Questa è
l’alternativa principe, accompagnata anche da ulteriori soluzioni, qualora questa
non fosse possibile, al fine di ottimizzare i tempi, fra cui la delocalizzazione,
per offrire il maggiore ventaglio di possibilità affinché l’idea principale si
realizzi senza ipoteche sul territorio”.

 

“Il progetto non
solo è sbagliato dal punto di vista tecnico, ma ha un vulnus iniziale: è contro
la normativa, in quanto manca il progetto di fattibilità che il Codice degli
appalti, per le grandi opere, predispone – sottolinea in conclusione Paolo
Cacciagrano, nonché motore del comitato no ferrovia si via verde – Lo studio di
fattibilità è essenziale, serve ad arrivare alla migliore ipotesi tecnica ed
economica possibile e va approvato dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici
e ad oggi non esiste per il lotto zero – Basta, dunque, un solo ricorso al Tar e
il progetto viene bloccato, perché non è legittimo, in base alla normativa
vigente è nullo, RFI lo sa – Inoltre una stesura davvero molto simile all’attuale
è stata già bocciata nel 2017 dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, quindi
parliamo di un’opera che potrebbe nascere già minata – si apprende dal portale web ufficiale. Tutto questo lo abbiamo
già riferito alla Regione e siamo sicuri di essere nel giusto, RFI deve ritirarlo,
oppure fare studio di comparazione fra più proposte, uno studio tecnico ed
economico, confrontarsi con i cittadini, avere il consenso della Regione per
arrivare di nuovo al Consiglio dei Lavori pubblici – aggiunge la nota pubblicata. Dopo 150 anni dalla nascita
della Pescara-Roma si riprogetta una ferrovia con una visione arcaica, perché non
si tiene conto dello sviluppo economico, residenziale e commerciale avuto dal
territorio da allora a oggi”.

E’ quanto si legge in una nota ufficiale diffusa, poco fa, dal Comune di Chieti e online sul sito web del Comune. I dettagli della nota, della quale viene qui riportato l’intero contenuto testuale, sono stati resi pubblici, alle 15, anche mediante il canale web istituzionale del Comune di Chieti, sul quale ha trovato spazio la notizia. Fonte del comunicato: comune.chieti.it

 

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