Nel contesto della sicurezza sul lavoro, la figura del preposto riveste un ruolo di fondamentale importanza.
Questo incarico, definito dal Decreto Legislativo 81/2008, comporta responsabilità specifiche nel garantire il rispetto delle norme di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro.
Tuttavia, affinché il preposto possa adempiere efficacemente ai propri compiti, è essenziale che riceva una formazione adeguata, mirata e periodicamente aggiornata.
Ma cosa accade se il preposto non è stato formato come previsto dalla legge?
Questa guida si propone di fornire una panoramica esaustiva delle conseguenze legali, delle sanzioni previste e delle implicazioni pratiche per aziende e lavoratori nel caso in cui venga meno l’obbligo formativo.
Il ruolo del Preposto e l’importanza della sua formazione
La funzione del preposto non è solo formale ma implica precise responsabilità operative e decisionali sul luogo di lavoro.
Il preposto, secondo l’articolo 2 del D.Lgs. 81/2008, è la persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico, sovrintende all’attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute.
È dunque una figura centrale nell’organizzazione aziendale, in quanto funge da raccordo tra i vertici aziendali e i lavoratori operativi.
La sua presenza è cruciale per il controllo del rispetto delle norme di sicurezza, per la segnalazione tempestiva delle situazioni di pericolo e per l’attuazione delle misure di prevenzione.
Proprio per questo motivo la legge impone un obbligo formativo specifico, che consente al preposto di svolgere efficacemente i compiti affidatigli.
Obiettivi e contenuti della formazione del Preposto
La formazione del preposto non è generica ma segue uno standard definito a livello normativo.
Il contenuto della formazione per i preposti è stato dettagliato nell’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, aggiornato successivamente con modifiche introdotte dal D.L. 146/2021 convertito in Legge 215/2021.
Gli obiettivi della formazione sono fornire conoscenze e strumenti operativi per:
- Sovrintendere e vigilare sull’osservanza da parte dei lavoratori delle disposizioni aziendali
- Intervenire in caso di comportamenti non conformi
- Informare tempestivamente i superiori di eventuali inadempienze
- Garantire il coordinamento delle attività in materia di sicurezza
Il programma formativo comprende nozioni giuridiche, organizzative, tecniche di comunicazione, analisi dei rischi e gestione delle emergenze.
Inoltre, è previsto un aggiornamento quinquennale obbligatorio, affinché il preposto mantenga un livello costante di consapevolezza e preparazione.
Quando la formazione è obbligatoria e chi deve garantirla
La formazione del preposto deve essere erogata in tempi certi e documentata correttamente.
L’obbligo di formazione scatta nel momento in cui un lavoratore assume di fatto la funzione di preposto, anche se non formalmente nominato.
Infatti, secondo la giurisprudenza, è la funzione effettivamente svolta a determinare l’obbligo formativo, non il titolo attribuito.
La responsabilità di organizzare ed erogare la formazione compete al datore di lavoro, che deve accertarsi che ogni preposto riceva il corso previsto prima dell’assunzione dell’incarico o comunque entro i termini stabiliti.
La formazione deve essere documentata attraverso attestati e registrazioni ufficiali, da conservare in caso di controlli o verifiche da parte degli organi competenti.
Le conseguenze della mancata formazione del Preposto
L’assenza di formazione non è solo una mancanza organizzativa ma comporta precise ricadute giuridiche e sanzionatorie.
Quando un preposto non è stato adeguatamente formato, si apre un quadro di responsabilità che coinvolge sia il datore di lavoro che il preposto stesso.
La legge italiana considera la formazione un elemento imprescindibile per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori.
In caso di inadempienza, vengono meno i presupposti per garantire un ambiente sicuro e conforme alle norme.
Le responsabilità penali e civili per il datore di lavoro
La mancata formazione può configurare reati punibili penalmente.
Se il datore di lavoro omette di formare il preposto, può incorrere in sanzioni penali.
Il D.Lgs. 81/2008, all’art. 37, prevede che il datore risponda per l’omessa formazione con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.474,21 a 6.388,23 euro.
Tali sanzioni possono aggravarsi in caso di infortuni sul lavoro, soprattutto se si dimostra che l’incidente è dipeso da una mancata vigilanza da parte del preposto non formato.
Inoltre, vi è una responsabilità civile risarcitoria qualora il lavoratore o terzi subiscano danni per effetto dell’assenza di formazione del preposto.
Le possibili sanzioni per il Preposto non formato
Il preposto può essere ritenuto corresponsabile se accetta il ruolo senza le competenze previste.
Anche se la responsabilità principale ricade sul datore di lavoro, il preposto può essere coinvolto in procedimenti giudiziari nel caso in cui accetti di svolgere compiti senza essere in possesso della formazione richiesta.
Secondo alcuni orientamenti giurisprudenziali, il preposto ha il dovere morale e professionale di pretendere la formazione, e in sua assenza dovrebbe astenersi dallo svolgere incarichi legati alla sicurezza.
In situazioni critiche, il preposto potrebbe essere chiamato a rispondere di omissione di vigilanza, soprattutto se ha sottovalutato rischi noti o tollerato comportamenti pericolosi.
Le implicazioni organizzative e assicurative per l’azienda
L’assenza di formazione può invalidare coperture assicurative e compromettere l’intera gestione della sicurezza.
Una delle conseguenze più gravi e spesso sottovalutate della mancata formazione del preposto riguarda le ricadute in ambito assicurativo e organizzativo.
In caso di sinistro, l’INAIL potrebbe rivalersi sull’azienda se emerge che il preposto non era stato correttamente formato.
Questo significa che, oltre al danno economico diretto, l’azienda potrebbe essere chiamata a rimborsare le spese sostenute dall’ente assicurativo.
Dal punto di vista organizzativo, un preposto non preparato può determinare gravi inefficienze nella gestione delle emergenze, nella corretta applicazione dei protocolli di sicurezza e nel coordinamento delle attività operative.
Questo può portare a un generale abbassamento degli standard aziendali in materia di salute e sicurezza.
Come prevenire sanzioni e garantire la conformità normativa
Attuare una gestione attenta e proattiva della formazione è il modo più efficace per evitare problemi futuri
Per evitare sanzioni e garantire che la funzione di preposto venga svolta correttamente, è fondamentale che ogni organizzazione adotti un approccio sistematico e documentato alla formazione.
Questo include non solo la formazione iniziale ma anche gli aggiornamenti periodici e una corretta archiviazione delle evidenze formative.
Pianificazione e verifica dei percorsi formativi
La formazione del preposto deve essere parte integrante della strategia aziendale di sicurezza.
La formazione non dovrebbe mai essere gestita in modo occasionale o improvvisato.
Ogni azienda dovrebbe predisporre un piano formativo annuale, nel quale siano indicati i corsi previsti, i soggetti coinvolti, le scadenze e i formatori abilitati.
È utile anche predisporre un sistema di verifica interna che permetta di monitorare il livello di formazione effettivamente acquisito da ogni preposto.
In questo modo, è possibile prevenire lacune o ritardi che potrebbero avere gravi conseguenze legali e operative.
Collaborazione con enti accreditati e formatori qualificati
Affidarsi a soggetti esperti è garanzia di qualità e conformità normativa.
Per assicurare un’adeguata formazione, le aziende dovrebbero rivolgersi esclusivamente a enti di formazione accreditati a livello regionale o nazionale.
Solo così è possibile garantire che i contenuti siano aggiornati, pertinenti e conformi alle normative vigenti.
Inoltre, è importante che i docenti siano professionisti esperti in materia di sicurezza, con una comprovata esperienza nel settore.
Una formazione efficace non è solo un adempimento normativo ma un investimento nella sicurezza dei lavoratori.
L’importanza della documentazione e dei controlli interni
Registrare e conservare gli attestati è fondamentale per dimostrare la conformità in caso di ispezioni.
Infine, la corretta gestione della documentazione rappresenta un elemento cruciale.
Gli attestati di partecipazione, i registri presenze, le valutazioni finali e ogni altro documento relativo alla formazione del preposto devono essere conservati con cura e accessibili in caso di controllo da parte di ASL, INAIL o altri enti ispettivi.
Un sistema ben strutturato di archiviazione e aggiornamento delle evidenze formative consente all’azienda di tutelarsi e dimostrare il proprio impegno verso la sicurezza e la conformità normativa.
Adesso sai cosa succede se il Preposto non è formato
Garantire la formazione del preposto non è solo un obbligo di legge, ma una condizione indispensabile per tutelare la salute dei lavoratori e prevenire responsabilità legali e organizzative.
Assicurarsi che questa figura sia adeguatamente preparata significa rafforzare l’intero sistema di sicurezza aziendale, evitando sanzioni e contribuendo a un ambiente di lavoro più protetto ed efficiente.
Fonte delle informazioni: https://www.gdmsanita.it/corso-preposto-sicurezza-torino.php