PD Abruzzo, nuova nota diramata in giornata dal partito attraverso il proprio sito web ufficiale:“Nel nuovo ciclo di programmazione europea 2021-2027, il Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne (PSNAI) ha introdotto un passaggio che suona come una sentenza per interi territori: l’“accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile”. Una formula tecnica e asettica che nasconde una resa politica, una dichiarazione di abbandono pianificato per molti comuni montani e collinari – precisa la nota online. In Abruzzo, questa logica rischia di diventare il paradigma dominante, con un governo nazionale che arretra dalle proprie responsabilità e una Regione che si mostra incapace di offrire un progetto alternativo credibile – recita la nota online sul portale web ufficiale. L’Abruzzo, per natura è una regione di aree interne – si legge nella nota ufficiale pubblicata online sul sito web istituzionale. L’intero impianto produttivo, culturale e identitario poggia sulle zone montane, che rappresentano ben oltre la metà della superficie regionale e un terzo della popolazione – si apprende dalla nota stampa. Queste aree stanno affrontando una crisi demografica silenziosa ma implacabile: paesi spopolati, servizi smantellati, giovani che emigrano senza ritorno – riporta testualmente l’articolo online. Il PSNAI riconosce l’esistenza di territori “compromessi”, per i quali non si ritiene più possibile un’inversione di tendenza – si apprende dal portale web ufficiale. Ma non basta prenderne atto: serve decidere se quel declino debba essere gestito con dignità o se invece debba essere contrastato con forza e visione”, così Ermanno Natalini, responsabile Aree interne del PD Abruzzo – aggiunge testualmente l’articolo online. “Il governo nazionale, con questa formulazione, di fatto certifica una rinuncia – si legge sul sito web ufficiale. Aree che potrebbero essere laboratori di innovazione sociale, ambientale ed economica, vengono trattate come zavorra – viene evidenziato sul sito web. La logica del “non si può fare più nulla” sostituisce quella della pianificazione strategica e della coesione territoriale – Il rischio è quello di trasformare interi territori in “zone hospice” della geografia italiana e abruzzese, dove si garantisce appena la sopravvivenza, rinunciando a ogni orizzonte di sviluppo – riprende Natalini – . In questo quadro, la Regione Abruzzo non solo non contrasta questa visione, ma anzi la subisce e talvolta la perpetua – si apprende dal portale web ufficiale. Le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, così come quelle legate alla programmazione europea, non vengono orientate con una strategia territoriale precisa – si legge sul sito web ufficiale. I Progetti Pilota delle Aree Interne, dopo una lunga gestazione, procedono con lentezza esasperante e senza una chiara visione regionale – si legge nella nota ufficiale pubblicata online sul sito web istituzionale. Mancano investimenti strutturali su mobilità interna, digitalizzazione, politiche abitative per attrarre giovani, valorizzazione delle economie locali, filiere agricole e forestali, turismo sostenibile e servizi essenziali – precisa la nota online. Eppure sarebbe questo l’antidoto alla rassegnazione – si legge nella nota ufficiale pubblicata online sul sito web istituzionale. Occorre rovesciare completamente la logica dell’accompagnamento passivo – riporta testualmente l’articolo online. Le aree interne dell’Abruzzo non devono essere “accompagnate” nel loro declino, ma sostenute nel loro rilancio – riporta testualmente l’articolo online. E per farlo servono politiche pubbliche radicalmente diverse – si legge nella nota ufficiale pubblicata online sul sito web istituzionale. Politiche che mettano al centro i comuni montani come presidi territoriali e non come residui di passato – Che incentivino il ritorno e la permanenza di giovani attraverso misure fiscali, accesso alla casa, lavoro e servizi – precisa la nota online. Che riconoscano il valore strategico dell’agricoltura e della gestione attiva del territorio per contrastare il dissesto idrogeologico e valorizzare la biodiversità. È necessario anche ripensare i criteri con cui si allocano le risorse – si apprende dalla nota stampa. Serve introdurre un nuovo concetto che tenga conto della fragilità e della complessità delle aree interne – si legge nella nota ufficiale pubblicata online sul sito web istituzionale. Allo stesso tempo, bisogna puntare su alleanze tra territori, promuovendo un modello di sviluppo a rete tra piccoli comuni e centri intermedi, in una logica di reciprocità e interdipendenza – viene evidenziato sul sito web. Chi governa ha il dovere morale di non abbandonare intere comunità al destino dell’estinzione – si apprende dalla nota stampa. Il PSNAI dovrebbe essere uno strumento di coesione e rinascita, non il bollettino medico di una fine annunciata – Le aree interne non possono essere considerate un problema – si legge sul sito web ufficiale. In questa ottica chiediamo il ritiro immediato del Piano Strategico che definisce “irreversibile” lo spopolamento, sostituendolo con un documento che esprima visione e coraggio – riporta testualmente l’articolo online. È necessario raddoppiare le risorse e gli investimenti destinati alle aree interne nel prossimo ciclo di programmazione, riconoscendo finalmente a questi territori l’importanza strategica che meritano – Serve la creazione di una vera “Agenda Aree Interne” che diventi priorità e che sia fondata sul rigoroso rispetto del principio di sussidiarietà”. 21 giugno 2025
E’ quanto viene riportato in un comunicato diramato, in giornata, dal servizio stampa del PD Abruzzo. La notizia, qui riportata secondo il testo completo del comunicato diffuso, riportato integralmente, e’ stata divulgata, alle ore 22, anche mediante il canale web ufficiale del PD Abruzzo, sul quale ha trovato spazio la notizia. Fonte del comunicato: pd-abruzzo.it