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50a Sagra della Lenticchia nello splendido borgo di Santo Stefano di Sessanio (Aq)

Abruzzo Turismo, nuovo comunicato pubblicato sul sito nella sezione eventi:

Ogni anno, a settembre , lo splendido borgo di Santo Stefano di Sessanio ospita la tradizionale “Sagra della lenticchia”. La manifestazione esalta il legume tipico del piccolo borgo, contraddistinto dal diametro di pochi millimetri e il colore marrone scuro, coltivata tra i 1300 – 1400m nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga – si legge sul sito web ufficiale.

Per offrire un prodotto sano e genuino, come consuetudine, la sagra ha luogo il primo week-end di settembre, momento in cui le lenticchie di fresca produzione sono pronte per essere consumate
La lenticchia di Santo Stefano di Sessanio è una leguminosa tipica dell’area pedemontana del Gran Sasso d’Italia ed in particolare del territorio di Santo Stefano di Sessanio, in provincia dell’Aquila – si apprende dal portale web ufficiale. È inserita tra i prodotti agroalimentari tradizionali abruzzesi e tra i presidi di Slow Food.
La coltivazione dei legumi sugli altipiani aquilani è una pratica antichissima; nel caso della lenticchia di Santo Stefano di Sessanio, essa è documentata sin dal X secolo, addirittura prima della fondazione dello stesso borgo, datata al XII-XIII secolo – aggiunge testualmente l’articolo online. La zona di produzione della lenticchia di Santo Stefano di Sessanio comprende i comuni di Barisciano, Calascio, Castel del Monte, Castelvecchio Calvisio e Santo Stefano di Sessanio, tutti in provincia dell’Aquila – La coltivazione può essere effettuata esclusivamente sui terreni compresi tra i 1150 ed i 1600 metri – aggiunge la nota pubblicata. Nel 2008 i produttori locali si sono riuniti in consorzio per preservare la tipicità del prodotto – riporta testualmente l’articolo online.
Le lenticchie sono considerate da sempre “la carne dei poveri” e rappresentano il legume più antico coltivato dall’uomo – recita il testo pubblicato online. Utilizzate prevalentemente dalle classi meno abbienti nel mondo antico greco e romano e come unico cibo reperibile nei periodi di carestia durante il Medioevo – Il consumo delle lenticchie è diffuso in tutto il mondo – riporta testualmente l’articolo online. In Italia è tradizione  consumarle durante la cena dell’ultimo dell’anno onde attrarre ricchezza – viene evidenziato sul sito web. Tale usanza deriva dall’antica tradizione romana di regalare una  borsa di pelle, detta “scarsella”, contenente lenticchie con la speranza che potessero divenire monete – recita la nota online sul portale web ufficiale.

Le lenticchie hanno un alto valore nutritivo: sono ricche di fosforo, ferro e vitamine del gruppo B, un alto contenuto proteico, una irrilevante quantità di grassi di tipo insaturo e di fibre, utili per tenere sotto controllo il livello del colesterolo e di tiamina con azione antidepressiva e antipsicotica – si legge sul sito web ufficiale. Sono molto indicate per tutti coloro che necessitano di ferro, mentre sono assolutamente controindicate nei soggetti iperuricemici.

Il menù prevede lenticchie riviste sotto tutti i punti di vista, tanti piatti tipici e fumeggianti a partir-e dalle 12.Il programma della giornata prevede anche tanta musica e divertimento – aggiunge testualmente l’articolo online.

L.T. -25-08-2022

Indirizzo:

67020 Santo Stefano di Sessanio AQ

Dal:

03-Settembre-2022

Al:

04-Settembre-2022

50a Sagra della Lenticchia nello splendido borgo di Santo Stefano di Sessanio (Aq)

50a Sagra della Lenticchia nello splendido borgo di Santo Stefano di Sessanio (Aq)

E’ quanto si legge in un comunicato diffuso, in giornata, dal servizio informazione di Abruzzo Turismo. Il contenuto della nota, della quale si riporta testualmente nel presente articolo il contenuto completo, e’ stato divulgato, alle ore 01, anche sulle pagine del portale web di Abruzzo Turismo, sezione Eventi, sul quale e’ stata data diffusione alla notizia. Fonte: abruzzoturismo.it

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